Come diseducare nella convinzione di educare.
Leggete anche ““22 alternative al perdere le staffe”, di Jan Hunt”
Sono anche gli schieffetti e le “innoque” sculacciatine che insegnano al bambino ad alzare le mani sugli altri bimbi.
“Tanto non gli faccio male” “ha il pannolino, non sente niente” e allora perché lo fai??? Evidentemente il gesto non è proprio “niente” anzi, il messaggio è molto chiaro. “Se fai quello che non devi fare, ti faccio male”. Che poi il dolore sia contenuto non cambia molto, il senso resta quello.
Quando lui fa qualcosa che non dovrebbe, riceve lo schiaffetto. Quando gli altri fanno qualcosa che secondo lui non dovrebbero fare come pensate gli verrà spontaneo reagire?
Lo schiaffo serve al genitore per sfogare la sua rabbia e basta, non insegna NIENTE se non ad imparare ad accettare i no per paura e non perchè ne conosce la motivazione. Gli insegna a subire passivamente la violenza invece che a capire le vere ragioni di una regola e allo stesso tempo lo incoraggia ad applicare gli stessi metodi verso gli altri.
Mi è capitato di vedere genitori che per sgrudare il proprio figlio che aveva appena alzato le mani su un altro bimbo ricorrevano a loro volta ad una sberla, che può essere una pacca sul sedere o uno schiaffetto sulle mani.
E quando vedo queste cose penso: ma come si fa a non capire che non puoi dire a tuo figlio di non alzare le mani….portando come “motivazione” a tua volta uno schiaffo?
Non ha senso!!
I bambini imparano da ciò che vedono e imparano a comportarsi con gli altri in base a come chi si occupa della loro educazione si comporta nei loro confronti.
Inoltre se queste reazioni diventano ripetute, il bambino alla fine si abitua alla violenza che finisce per diventare una cosa normale. Quante volte reagiscono allo scappellotto con una risata? E così la prossima volta il genitore gliene darà uno più forte.
I bambini possono e VANNO educati SENZA VIOLENZA.
Con la violenza non si educa, al massimo si doma. E la violenza repressa alla fine esce fuori. Con gli altri bambini da piccolo, con i suoi figli o con le donne da adulto.
Non dobbiamo sottovalutare l’intelligenza dei bambini nel capire (anche se ci mettono spesso alla prova) e soprattutto ricordare SEMPRE che ciò che vedono fare a noi per loro sarà considerato giusto e legittimo e si sentiranno a loro volta autorizzati a comportarsi alla stessa maniera.
E in futuro, quando non ci sarà più il “pericolo sculacciata” cosa gli impedirà di comportarsi in modo sbagliato o infilarsi in situazioni rischiose se non ha imparato da piccolo a CAPIRE il perchè determinate cose non vanno fatte?
Inoltre i motodi di punizione alternativi ci sono.
“E’ successo una sola volta. Gli avrò causato un trauma?”
Certo che se una o due volte nella vita capita di perdere il controllo e dare una sculacciata o una sberla non è una tragedia. In una situazione davvero esasperante uno schiaffo, proprio per il fatto di essere una cosa eccezionale che non si verifica mai, può assumere quella funzione di “stop” e di limite che il figlio sta cercando e probabilmente resterà impresso nella memoria (anche se non è infrequente che ci si ricordi l’evento e non il motivo per cui lo si è preso!). Questo però solo se è stato un caso isolato che non si ripeterà e comunque meglio mai che pochi. Il rischio poi che diventi una modalità consolidata è alto.
Vi consiglio di leggere il Manifesto per un’educazione senza violenza divulgato da Save The Children
Lascia un commento