Ieri sulla pagina facebook di CoseDaMamme ho postato questa mia vignetta
e in tante mi avete confermato che avviene proprio così… in poche parole la gente intorno a noi si comporta in modo molto diverso tra il primo bimbo e quelli successivi…
…ma noi? Noi genitori invece?
In questo guest post scritto per Cose da Mamme dal Dr. Jacopo Campidori del sito www.glipsicologi.info vediamo un po’ come NOI genitori cambiamo approccio tra il primo e il secondo figlio ;)
Ovviamente il post è ironico… ma in fondo in fondo, rivela una grande verità :P
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Qualche giorno fa è venuta nel mio studio una mamma, preoccupata per il comportamento di uno dei suoi figli. Quello che non capiva era perchè i suoi figli fossero così diversi l’uno dall’altro. Uno ubbidiente, educato, calmo, mentre l’altro agitato, confusionario, irrispettoso delle regole, un autentico terremoto.
Eppure i genitori sono gli stessi, mi dice, hanno ricevuto la stessa educazione.
Tralasciando il fatto che due bambini, anche se fratelli, sono comunque due persone diverse, con personalità e caratteri differenti, mi sono chiesto: ma è vero che due fratelli ricevono la stessa educazione?
Certo, il bene che vogliamo è lo stesso. Quando hai due figli puoi amarli allo stesso modo, senza distinzioni. Non ci sono preferenze in famiglia. Diamo una cosa ad uno, la diamo anche all’altro. Qui noi, non facciamo le differenze! Che poi nascono le gelosie, si trasformano in parenti serpenti, e poi mordono, e se non hai l’antidoto con te, beh, il veleno ti entra in circolo e ti ritrovi a ballare con gli arcangeli con le trombe e coi diavoli coi tromboni, parafrasando Alex di Arancia Meccanica.
Equità è la parola d’ordine. Prendiamo due fratelli qualunque. Quando nasce il primo figlio siamo sempre attenti a tutto, è indifeso, è fragile, lo teniamo sotto una campana di vetro, lo facciamo vivere in luoghi asettici, attenti ad ogni suo respiro, perchè al primo figlio può capitare di tutto, la tragedia è sempre in agguato dietro l’angolo. E lo stesso facciamo col secondo… un momento, forse col secondo siamo più rilassati. Effettivamente, non controlliamo continuamente se respira, ma guardate che cassa toracica, sembra Eolo il dio dei venti. Però a parte questo non ci sono differenze… Tranne forse il discorso dell’igiene. E quello del cibo. E quello del lettone. E quello del sonno. E quello…
Un momento, forse le cose non vengono fatte proprio equamente.
Per capire se i genitori di due fratelli sono effettivamente gli stessi genitori, ho deciso di stilare una breve lista (incompleta) delle differenze tra il primo e il secondo figlio, prendendo due ipotetici bambini e utilizzando il nome in codice “Martina” per il primogenito e “Francesco” per il secondo arrivato:
Ciuccio
Caro, a Martina è caduto il ciuccino, mica vogliamo farle ingerire tutti i microbini, piccolina della mamma? Eh no, giammai! Dobbiamo immediatamente sterilizzarlo, accendi il bollitore, metti la bambina in quarantena, tira fuori le tute anti radiazioni, passami il mantice che lo sterilizziamo sulla fiamma viva, stermineremo questi microbi! Per fortuna che col secondo è più facile.
Ehi, è caduto il ciuccio a Francesco, eh, che vuoi che sia, dai qua, basta strofinarlo sulla manica. Ma caro, è caduto in una pozza di Ebola! Meglio, si farà gli anticorpi, vuoi che venga su bianco e malaticcio come un Gollum? Tieni Francesco, mangiati anche questa zolla di terra, diventerai forte come tuo padre!
Il bucato
Dobbiamo fare il bucato per Martina. Non possiamo mettere le cose tutte assieme, dividiamo i nostri vestiti dai suoi, sennò non è igienico. Usiamo il Napisan. Sterilizziamo la lavatrice. Purifichiamo tutto!
E quelli di Francesco? Tranquilli, è piovuto, l’acqua piovana basta e avanza. E va bene, non insistere, mettili in lavatrice con le mie scarpe da trekking, laviamo tutto assieme.
Latte
I bambini piccoli non devono bere latte di mucca prima di un anno. E diamogli pure la vitamina K. E ci vuole il latte della crescita.
Il secondogenito fortunatamente è molto più robusto, latte di lupa appena munto. Come non gli piace? Ci credo, ti sei scordata il caffè! Come ha solo un mese?! Ma è già un uomo!
Cibo
Mi raccomando. Martina è piccolina. Frulliamole ogni cosa. Pezzetti molto piccoli. Sterilizziamoli con l’Amuchina. Seguiamo alla lettera le norme pediatriche, mi raccomando.
Francesco tieni questa coscia di pollo, mangiala a morsi da vero spartano. Va bene, non ha denti, e che problema è, guarda che gengive. Non vuoi la coscia? Tieni i wurstel, la salsiccia cruda, il sushi, la rosticciana, e se ti fa tappo butta giù con un bel sorso di birra fredda, che se ti piace a settembre ti porto con me all’Oktober Fest a Monaco!
Ferite
Martina: Babbo, mi sono sbucciata un ginocchio! Allarme, ai soccorsi, corriamo all’ospedale, non c’è tempo da perdere, facciamole subito l’anti tetanica!
Francesco: Babbo mi è rimasto un piede incastrato in una tagliola. Bravo figlio e tu che hai fatto? Quello che mi hai insegnato tu, ho asportato il piede coi denti per liberarmi, come fanno le volpi. Bravo figlio, così mi piaci, torna a giocare ora. E il piede? Quando torniamo a casa te lo rincollo, ora pensa a divertirti.
Lettino
Che dici è arrivato il momento di mandare Martina nel suo lettino? In fondo ha solo 37 anni!
Francesco è da quando è nato che dorme tranquillamente sulla terra brulla della brughiera dietro casa, impavido senza paura, affrontando sciami di zanzare e di tafani.
Sì devo ammetterlo. Vogliamo bene ai nostri figli allo stesso modo, ma le attenzioni sono leggermente differenti. Il primo nato è un disgraziato, condannato ad essere servito e riverito come un principe, ma continuamente rimproverato se crescendo non diventa abbastanza autonomo. Il secondo invece è lasciato allo sbaraglio, la strada unica maestra di vita, già pronto a tre anni per combattere a fianco degli Spartani nella battaglia delle Termopili.
Ma siamo davvero gli stessi genitori? O qualcosa cambia, dal primo al secondo? E allora mi domando, perchè ci stupiamo se sono così diversi? Se uno gioca da solo senza problemi, mentre l’altro ha bisogno sempre di qualcuno accanto? Se uno dorme tutta la notte nel suo lettino senza problemi, mentre l’altro si sveglia ancora per venire nel lettone? Se uno piange al primo graffietto mentre l’altro sopporta stoicamente l’amputazione di un arto? Perchè ci stupiamo se siamo noi i primi artefici di queste differenze?
E a proposito, io sono un secondogenito, sarà per questo che mi faccio il bucato da solo da quando ho compiuto 3 anni?
Verissimo! Condivido volentieri sulla mia pagina :-)
Non è proprio così sempre.. Nel mio caso di primogenita la storia è ribaltata.. Io ho sempre fatto da sola, mio fratello no.. Lui era quello piccolo… Lui se sbagliava era colpa mia che non davo il buon esempio, e via dicendo.. E ora le dinamiche in famiglia son le stesse. Mia figlia è la nipote più grande, comunque non ha ancira tre anni, la cuginetta ha 17 mesi, se giocano insieme, mia figlia viene sistematicamente ripresa perché più grande, da nonni e da mio fratello, anche se è piuttosto palese che sia l'altra a far danni.. Ma è piccola… Quindi non so se è sempre così..
Sicuramente si è un po' più spartani col secondo è vero!
è vero, a volte succede anche questo… meglio quando succede come nell'articolo però!
Uhmm io di foglie ho tre, confermo il ridimensionamento delle norme igieniche (più che altro perché ci si rende conto di alcune esagerazioni), per il resto devo invece proporre l'eccezione che conferma la regola, il secondogenito è il meno indipendente (inteso come capacità a pari età) e in certi casi si fa mangiare gli gnocchi in testa dalla sorellina che ha tre anni e mezzo in meno… Sarà che il secondo è maschio in mezzo a due femmine?
Ti seguo da poco e mi piacciono tantissimo i tuoi post, mi ci ritrovo molto, anche in questo! Io credo che la maggior parte delle paure sul bene dei nostri figli trovi il suo massimo col primo (domande esistenziali tipo "se uso questo shampoo potrei causa egli problemi alla cute e rovinarti per sempre l'esistenza???!!!
Chiedo scusa per gli errori ortografici, mi è partito l'invio! Comunque volevo concludere, che in effetti tutte le ansie sparicono con l'arrivo del secondogenito, con cui abbiamo un atteggiamento molto più easy, e forti della precedente esperienza ci rendiamo conto che la maggior parte delle paranoie che prima ci facevano rizzare i peli delle braccia erano in realtà solo quelloz: PARANOIE