I 9 tipi di mamme che si incontrano al parco

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Ecco a voi il nuovo guestpost di Jacopo Campidori, autore del sito Gli Psicologi (<- visitatelo!) ma soprattutto papà di Martina e Francesco :)

Come sempre esilarante, esagerato ma con un fondo di verità… io sono la mamma sala giochi, ma ho anche un passato da mamma mucca e qualche volta la mamma cellulare si impossessa di me :D


 

9 tipi mamme al parco

Oggi sono stato ai giardini coi miei figli, e ho visto cose che voi umani non potete neppure immaginare. O forse sì, ma nel dubbio ho deciso di stilare una breve lista delle tipologie di mamme che ho notato mentre Francesco e Martina si rincorrevano allegramente scannandosi con gioia.

La mamma cellulare: facilmente riconoscibile, è quella che passa il suo tempo a leggere gli aggiornamenti di stato di Facebook. I figli sono quelli che la chiamano ogni tre secondi, chiedendole di guardarli mentre penzolano a 12 metri d’altezza senza protezioni attaccati al ramo più fragile dell’unico albero secco del parco. Questa madre, conosciuta anche come Madre Camaleonte per la sua abilità di roteare gli occhi in direzioni diverse, è capace di guardare i figli con un occhio mentre con l’altro leggono i commenti all’ultima foto su Instagram di tale Pasciugo67. Hanno un vocabolario ridotto all’osso in puro stile Orwelliano: “Mamma guarda, hai visto come mi arrampico alto? – Mh, ma ora vai a giocare, dai”, “Mamma guarda, mi sono rotto un femore, la gamba è andata – Beh… ma ora vai a giocare, dai”, “Mamma, guarda, vado a giocare! – Sì… Ma ora vai a giocare, dai”.

La mamma relax: sono madri fondamentalmente tranquille, che amano sedere sulla panchina chiacchierando allegramente con le altri madri. Solitamente sono alla quattordicesima gravidanza. Ogni tanto sollevano la testa per monitorare, dando un rapido sguardo fugace per poi tornare a parlare, anche se dei loro figli non c’è traccia: in fondo niente nuove, buone nuove. Si alzano per tornare a casa solamente quando ormai le tenebre impediscono loro di vedersi reciprocamente, a quel punto si ricordano dei figli. Oggi ho visto una madre rilassata a cui si è avvicinato un uomo con la barba: “che facciamo? Andiamo?”, lei lo ha guardato circospetta, “Chi sei?”, gli ha chiesto. “Sono Andrea, mamma, mi scappa la pipì, non ne posso più di stare ai giardini, sono diciassete anni che non smetti di parlare!”, la madre ha sorriso, ha salutato le amiche, “Questi figli, ti distrai un attimo e sono già degli ometti”, le amiche hanno sorriso. I figli so’ piezz‘e core.

La mamma mucca: la mamma mucca è quella fiera di allattare suo figlio fino alla maggiore età. La mamma mucca la riconosci facilmente, è quella che si tira fuori il seno e ci attacca suo figlio al primo vagito. “Ma non è un po’ troppo grande per essere allattato al seno?”, “Grande? Non direi, in fondo ha solo 21 anni”. Ho visto oggi una Mamma Mucca che prendeva suo figlio di forza per attaccarlo al seno, nonostante questo stesse tranquillamente giocando con gli amici: “Mamma, ma stavo giocando a Poker, ero in all-in!”, “Stai zitto, continuerai dopo, sennò quelli del progetto nazionale allattamento al seno ci fanno un culo così!”.

La mamma terrore: conosciute anche come Madri Airbag, sono madri che vivono l’orrore quotidiano della tragedia. Ogni altalena nasconde una calamità, ogni girello una sciagura, ogni castello una catastrofe. Vivono perennemente nell’ansia che possa succedere qualcosa di irreparabile ai loro figli, e per evitarlo sono costrette a viverci in simbiosi, come gemelli siamesi. Si riconoscono perchè sono quelle madri che sgridano Tuo figlio se ha l’ardire di respirare vicino al loro, che guardano con ira i bambini che corrono rischiando di investire loro figlio, che vestono il bambino con la maglia di lana a ferragosto: “Mamma ho caldo, posso togliermi il Moncler?”, “Ma sei matto? Sono 42 gradi! Vuoi prenderti un accidente? Metti la sciarpa piuttosto, e non lasciare mai la mia mano, che se svieni ti sostengo io!”.

La mamma sala giochi: sono le madri più difficili da riconoscere, perchè si confondono nella masnada di bambini urlanti. Sono madri che si divertono più dei figli. Le vedi gettarsi dagli scivoli urlando in preda all’adrenalina, dondolare sulle altalene come fossero pagate, rotolarsi sull’erba ebbre di risate, ipereccitate, divertite. Sono le uniche madri che pregano i figli di restare ancora. Sono madri che vivono i parchi come un’adolescente vive Mirabilandia. Ridono, ridono tanto: ridono talmente tanto che oggi un tipo losco si è avvicinato ad una Mamma sala giochi chiedendole se avesse un po’ di Chetamina da condividere con lui.

La mamma da sera: sono quelle che spingono il passeggino facendo leva sui tacchi a spillo da 12 centimetri. Hanno un aspetto impeccabile, come se fossero appena uscite da un centro di bellezza. Sono spesso al telefono a discutere con tale Samantha pianificando il girotondo salsero che le aspetta quella sera, pronte a gettarsi a capofitto nella mischia della movida. I figli sono riconoscibili perche sono gli unici in grado di giocare nella melma indossando pantaloni bianchi di Roberto Cavalli e una giacca di Ralph Lauren senza minimamente sporcarsi. In realtà è difficile notarli, poichè questi bambini vivono perennemente nascosti dall’ego della madre che li protegge da sguardi indiscreti.

La mamma bucolica: si distingue dalle altre perchè è l’unica madre che fuma un ramo di vitalba o un sigaro Toscano adagiata tra l’erba delle aiuole. Talvolta canticchia De Andrè, mentre suona “una foglia di fiore”. I loro figli sono sempre biondi, anche se nati in Senegal, e sono riconoscibili perchè sono gli unici che si divertono a correre a piedi nudi sui vetri e a giocare con i velenosissimi scorpioni gialli del Nord Africa.

La mamma stressata: la riconosci perchè è quella che rincorre il figlio che scappa verso la strada rischiando d’essere travolto dalle auto mentre il fratello si arrampica sull’albero per lanciare i sassi agli uccelli prima di cadere e sbucciarsi il ginocchio e urlare invocando l’intervento della madre mentre questa trascinando il figlio scampato alle automobili che urla e si divincola si avvicina per intervenire prima che questo sia nuovamente scappato imitato dall’altro che nel frattempo… insomma il caos. La madre stressata la riconosci facilmente, perchè è l’unica in grado di imprecare al cielo in esperanto, maledicendo “quel giorno” e chi gliel’ha fatto fare!

La mamma intellettuale: è quella madre che socializza solo con un buon libro di Camus talvolta degustando a piccoli sorsi un Sauvignon del ‘67. Il figlio si riconosce facilmente perchè è l’unico che invece di arrampicarsi o rotolare nella sabbia, se ne stà sulla panchina accanto alla madre a leggere Nietzsche. Talvolta la madre chiude il libro, gli dice di andare a giocare, lui guarda i bambini che si divertono, con un punto interrogativo sul volto, poi cerca la risposta in un buon libro di Sartre.

Per par Condicio descriverò anche le categorie di padri, lavoro molto più semplice in quanto esistono solo due categorie, che in realtà sono una l’evoluzione dell’altra.

La prima categoria è il Neo-padre: facilmente riconoscibile dal sorriso ebete che lo accompagna mentre segue il figlio di un anno sopra i giochi del parco. Si esprime in falsetto con una voce spesso nasale. Guarda il proprio bambino con ammirazione, parla a voce alta per farsi sentire dalle altre madri e dimostrare che gran papà che è, diverso da tutti gli altri, migliore di tutti.

La seconda categoria, che rappresenta il passaggio obbligato nel momento in cui i figli compiono un anno e due mesi, è il Padre cellulare: popola i giardini in misura minore, ma è sempre presente. Solitamente in compagnia della moglie, ma non è raro vederlo in solitudine. Il padre cellulare passa il suo tempo in simbiosi col cellulare, bofonchiando frasi sconnesse ai figli che ne richiedono l’attenzione. E’ facilmente riconoscibile perchè ha stampato sul volto l’espressione da shopping: vive i giardini come se fosse con la moglie da Zara il giorno dei saldi, pregando il dio del tempo perchè accelleri il suo corso e il dio delle batterie al Litio perchè non faccia scaricare il suo smartphone.

Infine ci sono quei padri seduti su una panchina che fingono di scrivere articoli per un blog come scusa per poter fare Mom-watching indisturbati, ma questo è un altro paio di maniche, e non c’è più spazio per parlare di loro.

 

L’immagine del titolo è tratta dal video: The two types of moms

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2 commenti

  1. Che dire, come non essere rapiti da questa parata di tipi femminili! Chi come me si è trovata al parco e ha giocato a stilare dei profili simili non può che sorridere! Soprattutto perché cerco di trovare le mie corrispondenze..e a pensarci mi viene di nuovo da ridere!
    Senza parlare del video The Two Types of MOMS davvero esilarante!

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