Quando si diventa genitori, la vita cambia. Ci si ritrova con altri ritmi e atre priorità. Ci sono tante novità di cui molte positive ma a volte si può anche avere la sensazione di essere intrappolati in una vita spesa solo per gli altri, senza tempo per noi stessi e capita a volte di rimpiangere quella che era la vecchia vita.
Eh già, la vecchia vita. Eppure quando ripenso alla vita prima dei figli, mi pare che avessi qualcosa di cui lamentarmi lo stesso… mi pare di ricordare tanti “non ho tempo” , tanti “vorrei” e altrettanti “non mi va” e poi tanti buoni propositi mai portati a termine per i motivi più disparati.
Ma allora mi chiedo, parlando del punto di vista “libertà e felicità personale”: davvero la vecchia vita era tanto meglio? E davvero la “nuova vita” è tanto peggio?
L’esempio della mela
Qualche giorno fa sono incappata in questo esempio:
“Immagina la scena: addenti una mela, guardi il morso e vedi un verme morto. Ti sembra una situazione positiva o negativa? Ovviamente negativa!
Ora immagina la stessa scena: addenti una mela, ma non ci trovi un verme morto. Ce ne trovi mezzo. Ora dimmi, qual è la situazione peggiore?”
Un esempio veramente efficace per spiegare il concetto di relatività. Concetto che può applicarsi a tutto… anche alla felicità!
Perché a volte vediamo persone che non hanno niente sorridere e altre che invece hanno tutto passare la giornata a lamentarsi?
La “colpa” è proprio della relatività. Perchè la felicità non è qualcosa di statico e misurabile, ma dipende dal metro di paragone che si usa.
Tornando all’esempio vediamo come la prima situazione, quella in cui si trova il verme nella mela, sembra molto negativa, un’esperienza che nessuno vorrebbe provare… ma se rapportata alla seconda, in cui mezzo verme ce lo siamo già mangiato, la prima non sembra più tanto male :)
Bene, a questo punto pensate non possa esserci nessuno scenario peggiore della seconda ipotesi?
Allora immaginate… di essere il verme!
Questo cosa significa?
Che per stabilire se e quanto siamo felici, noi ci basiamo sulle nostre precedenti esperienze e le usiamo per paragonare tutto ciò che arriva dopo.
E quindi tornando a noi, se una volta ci sembrava di non avere mai tempo per niente, ripensandoci adesso ci rendiamo conto che in realtà avevamo tutto il tempo del mondo… e magari ad averlo adesso!
Cosa possiamo fare allora?
Insomma, cosa possiamo fare per sentirci finalmente felici della nostra vita?
La felicità come dicevo, non è qualcosa di definibile e ha una ricetta diversa per ognuno di noi. Quello che rende felice me, potrà non andar bene per qualcun altro.
Una cosa che però è valida per tutti è il fatto di cercare la felicità nelle piccole cose.
Sono le piccole cose, quelle semplici, che portano la VERA felicità.
Non serve aspettare che succeda qualcosa di grandioso o di raggiungere chissà quale obiettivo. Se si riesce ad apprezzare quel che si ha e a godersi i singoli momenti (invece di stare sempre con la mente a ciò che si deve fare o a ciò che non si ha) allora si vivrà una vita felice.
Rinunciare al superfluo è un altra strategia utile. Ci sono tante cose che a volte facciamo perchè siamo convinti che vadano fatte o perchè gli altri si aspettano che noi le facciamo, ma che in realtà tolgono soltanto tempo a quello che vorremmo fare davvero.
Quindi, se la vita con i bambini è cambiata e si sono aggiunti degli impegni in più, basta riscrivere la lista delle priorità e concentrarci sulle poche cose necessarie conservando un po’ di tempo per quelle piccole cose che ci rendono davvero felici.
Man mano che i bambini cresceranno, anche il tempo a disposizione aumenterà… ma nel frattempo sfruttiamo il tempo che abbiamo e soprattutto concentriamoci su tutte le piccole cose che ci fanno stare bene.
E ogni tanto proviamo ad immaginare in che modo vedremmo la nostra vita attuale, se ci trovassimo in una situazione peggiore. In pratica: cambiate metro di paragone.
Il diario della felicità
Un trucchetto molto efficace è quello di fare una lista di ciò che ci rende felici.
Si può fare una lista generica o scrivere su un quaderno, alla fine di ogni giornata, almeno 5 cose per cui siamo felici. A volte possono essere dei piccolissimi dettagli estrapolati da situazioni negative… ma concentrarsi su quelli invece che sul resto, ci farà sentire subito meglio e migliorerà anche le giornate successive. Provare per credere!
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è il caro buon" c'è chi sta peggio" :) meraviglioso questo sito…