Nel mio frigo, la pasta ripiena, ci entra solo sotto forma di pacchetti confezionati comprati al supermercato.
Giuro che prima o poi ci proverò a fare i tortellini da sola (su masterchef sembra così facile!), ma alla fine per me il bello di questo tipo di pasta è proprio la sua velocità di preparazione e cottura, infatti la tengo in frigo appositamente per le volte in cui non ho voglia di mettermi ai fornelli, ho poco tempo e voglio qualcosa che piaccia a tutti, da preparare al volo.
Per questo quando mi è arrivata la proposta di andare a visitare, insieme ad altre blogger, lo stabilimento di produzione dei tortellini Fini ho accettato subito! Perchè, dal momento che li mangio, non è male poter vedere in che modo vengono fatti e non capita tutti i giorni che un’azienda apra le porte dei propri stabilimenti permettendo ai consumatori di vedere con i propri occhi cosa c’è dietro al prodotto finito.
La nascita del tortellino
Prima di arrivare in azienda, abbiamo fatto una tappa a Castelfranco (Modena) per vedere il monumento al tortellino e conoscere la leggenda dietro la sua nascita: Si narra che nell’Osteria “Corona” di Castelfranco l’oste spiando dal buco della serratura le fattezze di una bella ospite (alcuni ritengono che fosse la Dea Venere) rimase colpito dalla sensualità del suo ombelico e, imitandone le forme, apprese l’arte di fare il tortellino.
A me che penso sempre male, il dubbio però è venuto: sarà stato davvero “l’ombelico” a ispirare l’oste guardone…? ;P
Visita allo stabilimento di produzione Fini
Appena siamo arrivate allo stabilimento di Ravarino, ci hanno completamente privato della voglia di selfie costringendoci ad indossare camici, cuffie e copriscarpe… outfit decisamente poco sexy, ma necessario per questioni di igiene.
Ci ha accompagnati nel tour Cristina Galli, responsabile della qualità.
Seguendo i suoi passi, abbiamo visitato tutto lo stabilimento vedendo come nasce il tortellino a partire dal mescolamento del ripieno fino all’imbustamento. Ci è stata data libertà di guardare e fotografare tutto e questo per me è stato un bel segnale di trasparenza e fiducia nel proprio lavoro.
Ho scoperto che ogni nuova ricetta viene testata nell‘impianto pilota, che in pratica riproduce in miniatura i grossi macchinari di produzione, per permettere di lavorare su piccola scala.
Una volta che la ricetta viene testata e approvata, si passa alla produzione in grande.
La cosa che mi ha colpito di più è stata l’attenzione per l’igiene e la sicurezza.
Ogni settore è separato dagli altri e dopo la pastorizzazione (processo che uccide i batteri e che permette la conservazione in frigo per 2 mesi)i tortellini finiscono in un ambiente praticamente asettico, che è stato l’unico in cui non ci hanno fatto entrare.
Gli strumenti che usano (come la paletta che vedete qui sopra da cui abbiamo preso i tortellini appena creati da assaggiare) sono in plastica detectabile, ovvero un tipo di plastica che contiene all’interno delle parti metalliche in modo che, se si dovesse rompere e finire all’interno di una confezione, il metal detector che ispeziona ogni singola confezione, lo rileverebbe.
Un ultimo controllo sulle confezioni viene fatto manualmente, per assicurarsi che siano integre.
A proposito, una piccola curiosità: se vi dovesse capitare di trovare della muffa su dei tortellini confezionati ancora chiusi, a prescindere se siano scaduti o meno… vuol dire che la confezione non era integra!
I tortellini industriali, dopo la pastorizzazione, vengono confezionati in un ambiente in cui è impossibile che si sviluppi la muffa (anche mesi dopo la scadenza), perciò se la trovate non vuol dire assolutamente che i tortellini fossero fatti con prodotti scadenti o scaduti, ma semplicemente che in qualche modo la confezione si è forata ed è entrata dell’aria. Può capitare durante le varie fasi di trasporto, nel supermercato, nelle buste della spesa mentre portate il cibo a casa… basta anche un foro piccolo e invisibile.
Sono cose che capitano e non è un motivo per non fidarsi più della marca che di solito comprate.
In cucina con lo chef Mirko Pinna
Finito il giretto… era venuta a tutti un po’ di fame! Per fortuna era prevista un’altra tappa… quella con lo chef Mirko Pinna che ci ha preparato (e insegnato) alcuni piatti cucinati con i prodotti della nuova linea Fini “Gusto e Benessere” utilizzando 3 diversi metodi di cottura: bollitura in acqua (ovvero la cottura classica), direttamente in padella e direttamente in forno…. ma oltre ai metodi di cottura, erano interessanti proprio i condimenti che si è inventato per ciascun piatto!
Purtroppo non ricordo a memoria le ricette… ma chiederò di farmele passare e poi le scriverò per bene! Intanto però vi faccio vedere il risultato dei 3 piatti che mi sono piaciuti di più.
Nel video comunque, che ripercorre tutta la giornata, si vede anche il momento delle preparazioni!
Qui trovate il video della giornata
1) Tortellini di carne bianca con sughetto di pomodorini, erbe aromatiche e parmigiano (i miei preferiti)
Cotti in pentola e poi saltati in padella.
2) Gnocchi ai cereali e semi, con sugo di ricotta e pomodoro, cotti direttamente in padella.
3) Tortellini al prosciutto crudo magro con sugo di besciamella e ragù, cotti direttamente al forno in delle cocotte, coperti da uno strato di pasta sfoglia.
E’ stato un tour molto interessante che mi ha dato l’occasione di capire che dietro un prodotto industriale, talvolta associato al concetto di “poco sano”, c’è in realtà una grande ricerca della qualità e una costante voglia di migliorarsi. Senza contare che se si parla di sicurezza, le grosse aziende sono molto più controllate rispetto ai piccoli pastifici artigianali (ci hanno raccontavano delle frequenti visite a sorpresa e di un veterinario super fiscale che non chiude un occhio su niente).
Sono stata molto felice di aver fatto questa esperienza che ha confermato la buona impressione già avuta con Conserve della Nonna
Ps: tornata a casa ho immediatamente provato a cuocere i tortellini in padella come avevo imparato e…basta! Non li cucinerò mai più in altro modo (brodo a parte)!
Si sporca una sola padella, sprechi meno acqua, meno tempo e il tortellino assorbe tutto il condimento senza disperdere il suo sapore in acqua.
Ecco qui i miei durante la cottura.
Basta cuocere il condimento (qui delle semplici zucchine grattugiate sottili e cipolla), aggiungere i tortellini e mezzo bicchiere d’acqua. Mescolare un paio di minuti e mangiare ^_^
In collaborazione con Fini #nonsolobuono