Ecco perché i ragazzini delle medie non possono più tornare a casa da soli.

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Oggi sul forum MammacheClub si parla di uno dei temi caldi del momento: il divieto da parte della scuola per i ragazzini delle medie di tornare a casa da soli.

In realtà io avevo iniziato ad affrontare l’argomento già l’anno scorso, pubblicando la lettera di un papà di Rovigo che si lamentava del fatto che sua figli, in 4a elementare, a non potesse tornare a casa da sola insieme alle sorelle (che andavano alle medie).

Ma sel’anno scorso il problema aveva iniziato a toccare le scuole elementari, oggi è arrivato fino alla scuola media.

Molti genitori in questi giorni stanno ricevendo la famosa circolare con le nuove indicazioni per i genitori.

Ma cosa è successo? Un bel giorno i presiti di tutta Italia si sono svegliati con la voglia di togliere ai ragazzini la loro autonomia?
Il motivo di questa presa di posizione in realtà risiede nelle nostre leggi del codice penale il quale specifica che «per i minori di 14 anni è prevista una presunzione assoluta di incapacità» e quindi, «chiunque abbandona una persona minore di anni 14 della quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni».

In pratica, anche se il genitore decide di prendersi il rischio di “abbandonare il proprio minore” per farlo andare a scuola da solo, non si può pretendere che la scuola (che in quel momento ha in custodia il bambino) si prenda la responsabilità di lasciarlo solo a se stesso. Anche in presenza dell’autorizzazione dei genitori.

Ma questa legge c’è da tempo, perchè proprio adesso hanno deciso di mettarla in pratica?
A quanto pare tutto scaturisce da un fatto tragico: a maggio scorso il Miur e la scuola sono stati condannati per la morte di un ragazzino di 11 anni, investito fuori dalla scuola media da uno scuolabus in retromarcia.
La Corte di Cassazione, per questo tragico episodio, ha condannato non solo l’autista del pulmino, ma anche scuola ed il Comune di Firenze per abbandono di minore.

Insomma, non si tratta di una misura presa per tutelare i ragazzi, ma per tutelare la scuola.
Questo da una parte può sembrare ingiusto perchè a rimetterci sono tantissime famiglie che ormai contavano sul fatto di non dover andare a prendere i figli a scuola (e di conseguenza avevano organizzato impegni e lavoro) ma anche dei ragazzini stessi che si vedono limitare ancora di più la loro (già scarsa) autonomia, spingendoli ad essere dipendenti dai genitori fino ai 14 anni.

Ma d’altra parte cosa dovrebbero fare le scuole per tutelarsi? Purtroppo l’ipotesi che una tragedia nel tragitto “scuola-casa” possa ricapitare non si può certo escludere e anche senza arrivare a conseguenze estreme come la morte, anche una semplice gamba rotta potrebbe rappresentare il pretesto per una causa.

Oltretutto questa storia secondo me fa alzare le antennine anche ai genitori, che a questo punto si rendono conto dei rischi che anche loro corrono nel momento in cui lasciano uscire i ragazzini da soli. Perchè se dovesse succedere qualcosa, anche se per colpa di un altro, una buona parte di responsabilità sarebbe loro… e per il semplice fatto di averli lasciati “incustoditi”.

Io tutto questo lo trovo assurdo. Ma non la circolare, la legge! Ricordo che quando andavo alle medie non solo andavo e tornavo a casa da sola o con i miei amici (ricordi ed esperienze bellissime!) ma il pomeriggio andavo anche in giro per il quartiere senza problemi.
Se mia madre me lo avesse impedito per paura di una legge, la mia adolescenza sarebbe stata una vera tristezza! E lo stesso, ne sono sicura, vale per tutti gli altri!
Oltretutto a 14 anni ci sarei arrivata completamente inesperta e spaesata.

Ma allora quale può essere la soluzione?
Io credo che sia inutile prendersela con le scuole, ma che l’unica strada possibile sia quella di far cambiare la legge, abbassando l’età minima in cui un ragazzino può iniziare a muoversi autonomamente.
Magari mettendo qualche clausola sulla distanza che può percorrere e lasciando il resto al buon senso dei genitori, valutando eventualmente caso per caso.

Ad esempio è ovvio che se lascio un ragazzino di 11 anni da solo a casa e io parto per le vacanze per due settimane, questo debba essere punito! Ma permettergli di fare un km per tornare a casa da scuola è decisamente una cosa diversa e come tale andrebbe trattata.

Voi cosa ne pensate? Se vi va, partecipate alla discussione sul forum!

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1 commento

  1. Carlo voleva tornare a casa da solo, ma non fu autorizzato.
    I genitori allora chiesero ad un amico/parente che venne autorizzato. Purtroppo all’amico/parente piacevano troppo i bambini.
    Carlo purtroppo non può tornare a casa da solo.

    Certo è un esagerazione, ma se tutto nasce perché un bambino è stato investito tutto potrebbe terminare perché un bambino è stato molestato, a meno che la scuola non debba valutare anche la bontà del delegato!

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