Gli angiomi che spesso appaiono sul corpo o sul volto dei bambini, immediatamente alla nascita o dopo alcune settimane dal concepimento, sono formazioni vascolari assolutamente benigne che non sempre meritano attenzioni esasperate e soltanto raramente un trattamento.
Si tratta di macchie rosse sulla pelle, piatte e di rado in rilievo, di forma e dimensione variabile che spesso spariscono autonomamente. L’assoluta innocuità degli angiomi è avvalorata soprattutto dall’età d’insorgenza, per cui quando questi esordiscano in età neonatale si tratterà di soli difetti estetici; discorso differente per quando si manifestino in età adulta, per cui saranno necessarie alcune attenzioni in più ma si tratterà pur sempre di formazioni poco insidiose dal punto di vista della salute.
QUALI TIPI DI ANGIOMI ESISTONO
Esistono due tipi di formazioni angiomatose: gli emangiomi (o angiomi immaturi) e le malformazioni vascolari.
I primi sono tumori benigni che esordiscono alla nascita o più frequentemente poche settimane dopo. La comparsa è, perlopiù, improvvisa e la crescita molto rapida, aumentando di dimensioni fino al primo anno di età per poi regredire entro il settimo/ottavo anno; accade, ogni tanto, che permanga un residuo cutaneo molto simile ad una chiazza violacea molto poco intensa e scarsamente visibile se non quando si presti davvero attenzione. Anche la pelle subisce delle piccole variazioni che, come nel caso del colore rossastro, possono rientrare di pari passo alla macchia o lasciare la cute leggermente grinzosa a causa delle formazioni fibrose che si sostituiscono ai tessuti vascolari.
I secondi rappresentano difetti di proliferazione vascolare generalmente riferiti alla fase della formazione embrionale, per questo, più frequentemente presenti dalla nascita. Si tratta, generalmente, di formazioni sottocutanee che però possono interessare anche zone più
profonde, creando malformazioni miste arteriose e venose che si spingono talvolta agli organi. A volte le malformazioni possono interessare anche le vie linfatiche, dando origine ai linfangiomi . A differenza del primo caso, le malformazioni congenite possono dar luogo a dolori di lieve entità, soprattutto quando in prossimità delle articolazioni; oltretutto, queste manifestazioni non regrediscono da sole.
QUANDO PREOCCUPARSI
In genere, quando un genitore si accorge di un angioma presente sul corpo del proprio figlio si allarma più del dovuto, anche e soprattutto a causa della rapida espansione di queste formazioni. Il primo pensiero va naturalmente alle neoformazioni oncologiche, basti pensare che il ritmo di crescita è nell’ordine del passaggio da un singolo puntino alla grandezza di una moneta da 2 euro nel giro di poche settimane. In questo senso è opportuno far valutare al proprio medico pediatra la situazione che contribuirà, senza dubbio, a tranquillizzare mamme e papà sull’effettiva natura benigna del piccolo angioma.
Altra preoccupazione, sicuramente di entità minore, deriva dalla possibile insorgenza (pur atipica) di una qualsiasi delle malattie esantematiche maggiormente frequenti in età pediatrica. Questa evenienza può però essere scongiurata da alcuni semplici fattori, tra cui: sono poche e soprattutto rarissime le manifestazioni delle malattie dell’infanzia che esordiscono con una singola manifestazione cutanea (morbillo, varicella, megaloeritema, etc hanno sempre più localizzazioni, talvolta puntiformi talvolta maculari). È importante anche comprendere che la crescita iperveloce delle prime settimane degli angiomi, si arresta (quasi) nel giro di poco tempo per proseguire in modo molto lento, come detto all’inizio dell’articolo, differentemente da come avviene nella malattie virali pediatriche.
Intervenire è sempre sconsigliato vista la natura autolimitante della patologia, i trattamenti di ultima generazione prevedono l’impiego del laser ma dovrebbero essere riservati a casi limite in cui le problematiche estetiche e salutarti siano rilevanti rispetto alla reale entità del problema e al periodo di permanenza: sono esempi problematici gli angiomi che si verificano attorno all’occhio, nell’orecchio o nel naso.
Esistono anche delle terapie farmacologiche che trovano impiego, a differenza del dye-laser, nelle fasi di esordio degli angiomi. Questi interventi riguardano l’impiego di cortisonici per via orale, largamente impiegati in passato ma entrati in disuso per via dell’insorgenza di numerosi effetti collaterali sui bambini, e l’immissione di nuovi farmaci beta-bloccanti casualmente identificati come validi nel trattamento degli emangiomi; il farmaco coinvolto è il propanolo che, se utilizzato in modo corretto, cioè tenendo presenti i possibili effetti secondari sul metabolismo glicemico e la pressione arteriosa, possono ripristinare la normale vascolarizzazione degli organi intaccati dai difetti venosi e arteriosi.
[Articolo di Federica Ciardi – infermiera pediatrica]
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Buongiorno Silvia, grazie mille per il tuo articolo. Gli emangiomi, spesso, vengono scambiati come le classiche “voglie”. Speriamo che l’arrivo dei nuovi farmaci, possa risolvere il problema, diminuendo gli effetti collaterali. Ho trovato un bel articolo, in cui i genitori di bambini con emangiomi si raccontano: http://emangioma.net/emangiomi-infantili-o-angioma-genitori/ Spero possa servire