Sono nata e cresciuta a Roma, nella stessa casa insieme a mia nonna. Una donna “vecchio stampo”, di origini abruzzesi.
Una vita dedicata al lavoro, ai 4 figli e poi a noi nipoti. Le volevo un gran bene, ma la convivenza tra una bambina ribelle dalla nascita e una donna vecchio stampo non è stata sempre facile.
I miei lavoravano tutto il giorno e io stavo con lei praticamente 24h/24… con tutti i pro e i contro del caso.
Spesso mi ritrovavo a discuterci, o meglio, a dirle “sì sì” per poi ignorare completamente i suoi consigli.
Ma più cresco e più mi rendo conto che Nonna Carmelina aveva ragione su tutto.
Lei sapeva.
E io oggi… sono lei!!
Ecco qui le sue uscite tipiche, di cui mi sono sempre lamentata, che solo oggi mi rendo conto di quanto fossero assolutamente logiche e sensate!
1) I soldi te li devi magnà
Da piccola, ogni volta che avevo 2 lire in mano, trovavo subito il modo per spenderli in qualche cavolata.
Nonna Carmelina prontamente mi sgridava e quando le chiedevo “vabbè nonna, ma allora che ce li ho a fare i soldi se non posso spenderli??” e lei “i soldi te li devi magnà” (cioè “te li devi mangiare”).
All’epoca mi sembrava la cosa più stupida del mondo. Perché dovrei spendere i miei soldi per comprare del cibo, che una volta mangiato non c’è più? Che spreco!
Adesso invece mi rendo conto che non esistono soldi spesi meglio che quelli per il buon cibo!
Tant’è che quest’anno, dopo 10 anni che lo sognavo, mi sono tolta lo sfizio di cenare da Heinz Beck.
Un punto a nonna.
2) Ecco un altro impiccio…
Tra i miei passatempi preferiti, c’era quello di “accumulare roba”. Per me ogni nuovo oggetto che portavo a casa era un piccolo tesoro.
Mi piaceva spendere la paghetta nei negozi “tutto a 1000” (poi diventati “tutto a 1€”) portando a casa un bel bottino di stronzate.
Ogni volta che portavo a casa un nuovo oggetto o quando qualcuno mi regalava qualcosa, nonna Carmelina commentava con disdegno dicendo “ecco un altro impiccio…”
Io alzavo gli occhi al cielo e me ne andavo in cameretta tutta fiera del mio nuovo tessssoro.
Adesso? Mi dedico regolarmente a progetti di decluttering, con lo scopo di liberarmi di tutto ciò che non è strettamente necessario e realmente utilizzato.
Aspiro ad uno stile di vita più minimal possibile (anche se col lavoro che faccio è molto difficile!) e mi rendo conto che più oggetti ho intorno e più mi sento pesante, soffocata.
Quando qualcuno mi regala qualcosa di superfluo come un soprammobile o l’ennesimo elettrodomestico o giocattolo, la prima cosa che penso è “oddio no, un altro impiccio!”
Inoltre ho abbracciato la regola per cui “per ogni cosa che entra, ne devono uscire due”. In questo modo posso concedermi tranquillamente di fare shopping (cosa che continuo ad amare!) ma in modo più oculato e senza ritrovarmi sommersa dagli oggetti.
In ogni caso, come dicevo prima, il modo in cui preferisco spendere soldi è in cibo oppure per esperienze come viaggi, parchi divertimento, film.
2-0 per nonna.
3) Ma ‘ndo vai girando con sto freddo?
Ahhh quante volte me lo sarò sentita dire?? Lei era seduta al tavolo con la sua tazza di tè fumante e i biscotti, io invece una ragazzina vestita e pronta per uscire con gli amici (o da sola, diretta in uno di quei negozietti di cianfrusaglie) e mia nonna prontamente provava a dissuadermi dicendomi “ma ndo vai girando con sto freddo?”.
Ma io, incurante uscivo lo stesso. E magari non mi mettevo nemmeno il cappotto, altrimenti poi non si vedeva la maglietta nuova dell’Onyx!
Ovviamente c’era la variante estiva “ma ndo vai girando con sto caldo?”
Insieme a mia cugina ogni tanto le facevamo il verso dicendoci a vicenda “ma ndo vai girando con sto freddo” per poi metterci a ridere.
Ma chiaramente, anche questa volta mia nonna aveva ragione.
Ma ndo andavo girando con quel freddo?? Cioè, sì è vero che a Roma non è che abbia mai fatto tutto sto freddo… ma quello che ho capito adesso è che ogni scusa è buona per restarsene al calduccio dentro casa, davanti ad una tazza di tè e dei biscotti! Ma chi me lo fa fare di uscire?
D’estate il discorso è lo stesso, sostituendo il tè caldo con quello freddo e i biscotti col gelato.
Insomma, cara nonna, anche su questo adesso hai il mio completo appoggio!
Con sto freddo, con sto caldo… ma in generale, perché uscire??
W la pantofolanza!
4) Sempre a guardà quei pupazzi
La lotta era sempre la stessa: io volevo guardare Mila e Shiro, mia nonna voleva guardare La ruota della fortuna.
Io volevo guardare Doraemon, mia nonna voleva guardare Forum.
Io volevo giocare ai videogame, mia nonna voleva guardare “i pacchi”.
Ogni volta che occupavo la tv per guardarmi i cartoni animati o per giocare, mia nonna mi diceva “sempre a guardà sti pupazzi!!” e io “nonna non sono pupazziiii! Sono belli, guarda c’è una storia che… ”
Ma era tutto inutile.
Ecco praticamente oggi la storia si ripete.
Accendiamo Netflix e: io voglio guardare un bel film avvincente, i bambini vogliono guardare Capitan Mutanda.
Io voglio guardare un documentario sul cosmo, i bambini vogliono guardare il cartone degli scarafaggi.
Io voglio giocare ad un videogame con enigmi e una trama intrecciata, i bambini vogliono giocare a Minecraft e Fortnite.
In pratica, da una parte ci sono io e i miei gusti, dall’altra sempre sti pupazzi!
Nonna, ora ti capisco.
5) Almeno assaggia
Da piccola non mangiavo niente. Ma niente.
Mi nutrivo di pasta in bianco senza parmigiano, sofficini e wurstel.
Sono andata avanti così per tipo 20 anni.
In famiglia tutti insistevano “almeno assaggia!!” “come fai a sapere che non ti piace se non assaggi??” ma più mi dicevano così e meno mangiavo.
Mia nonna era tra quelli che provavano a convincermi di più dicendomi “non sai che ti perdi” ma senza alcun risultato.
Oggi mi trovo io ad essere dall’altra parte.
Con un figlio che mangia 4 cose in croce e solo se preparate nel modo che lui conosce.
Non mangia la pizza, non mangia il pane, non mangia nemmeno i sofficini!!
A volte va a mangiare da solo in cucina, perché non riesce a sopportare l’odore di ciò che mangiamo noi.
Eppure sono sicura che tante cose gli piacerebbero… se almeno le assaggiasse!
D’altro canto, io da un certo punto in poi ho iniziato ad assaggiare le cose. Adesso non c’è praticamente nulla che non mi piaccia e anzi, più un cibo è strano e più voglio provarlo.
Eh sì nonna, non sapevo proprio cosa mi perdevo! Però ora sto recuperando… pure troppo!
6) Mettice il carico!
Mia nonna non era una di quelle nonne che si mettono per terra a giocare con i nipoti. Però le piaceva giocare a carte perciò fin da piccola fui iniziata all’arte della briscola, così come i miei cugini.
Mi aveva addirittura insegnato “i segni” per comunicarci di nascosto cosa fare quando giocavamo contro un’altra coppia!
Ogni tanto però non ce la faceva a giocare in silenzio e nei momenti clou si lasciava trasportare dall’entusiasmo, come quando sapeva di essere ad un passo dalla vittoria e al mio turno mi diceva “mettici il carico!!” rigorosamente da sbattere con tutta la forza possibile sul tavolo.
L’insegnamento è chiaro: nella vita non bisogna avere paura di cogliere le opportunità e far girare le cose come vogliamo noi!
Perché accontentarsi, quando possiamo metterci il carico??
E allora giù con l’asso de bastoni!!
Nonna Carmelina sapeva. Lei ha sempre saputo.