Ore ore e ore passate a dondolare i nostri piccoli e proprio dopo aver aspettato che siano arrivati al sonno profondo decidiamo che è finalmente giunto il momento di metterli delicatamente giù per riposare un pò le braccia e la schiena… sembrano praticamente in uno stato di trans con tanto di bava alla bocca, invece appena il loro corpicino sfiora leggermente il materasso eccoli lì, due occhi spalancati e vispi che ci fissano! Ma perchè!?
Il contatto: un bisogno fisiologico
Quante volte scherzando ci siamo chieste se avessero i sensori durante il sonno? Ma perchè si calmano e smettono di piangere solo se stanno in braccio a noi MENTRE CAMMINIAMO e non se, ad esempio, ci sediamo sul letto o sul divano?
In realtà una spiegazione scientifica c’è!
Il contatto pelle a pelle, l’odore del nostro corpo e le nostre carezze per il neonato sono rassicuranti, ma perchè nonostante tutto questo potrebbe essere fatto anche comodamente sedute ci troviamo a dover passeggiare per l’intera casa o per strada avanti e indietro?
Ricordiamo innanzitutto che il contatto con la mamma per i neonati non è un capriccio ma un bisogno fisiologico proprio come lo è dormire e nutrirsi.
La pelle è un organo ricco di connessioni con il sistema nervoso centrale e si sviluppa già dall’8 settimana dell’embrione; attraverso il tatto i neonati raccolgono emozioni e sviluppano le loro capacità.
Abbandoniamo perciò l’idea del capriccio nei primi mesi di vita e diamo spazio alla loro necessità di protezione e contatto per essere rassicurati e crescere sicuri e sereni.
Perché i neonati si calmano solo se camminiamo mentre li teniamo in braccio?
E’ stato anche scoperto da un gruppo di ricercatori giapponesi che il pianto per il bisogno di un bambino varia di intensità a seconda del distacco fisico più o meno lontano dai genitori.
Particolarmente acuto quando inizia nella culla, più docile tra le braccia della mamma seduta e praticamente assente quando viene trasportato in braccio.
Sveliamo il segreto: ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA.
Il pianto del neonato che si interrompe una volta che passeggiamo con lui in braccio, il corpo che si rilassa e il battito cardiaco che diminuisce è finalizzato alla facilitazione del trasporto per la mamma, in modo tale che in caso di pericolo possa muoversi più velocemente e senza ostacoli da parte del piccolo, il vero e proprio istinto di sopravvivenza innato nei mammiferi.
Sapere che la mamma è in piedi e vigile pronta a muoversi velocemente in caso di pericolo lo fa tranquillizzare e di conseguenza smettere di piangere.
Perciò care mamme, è vero che fisicamente sarà stancante ma guardando il bicchiere “sempre mezzo pieno” possiamo usare a nostro vantaggio una bella passeggiata! Infatti anche un giretto in passeggino/carrozzina spesso sortisce lo stesso effetto.
Per non parlare poi della macchina :)
Post di Sara Massimiani
e’ vero :-)