Oggi sul blog di “Una mamma green” (che vi consiglio di seguire) ho letto questo post dal titolo “Non sopportiamo più i nostri figli?“
E’ un articolo ben scritto che come sempre mi ha fatto riflettere, ma mi ha portato anche ad interrogarmi chiedendomi: ma sarà davvero così?
I genitori di oggi sopportameno meno i propri figli? I genitori di oggi si lamentano di più rispetto ad una volta?
La mia risposta è stata questa:
Premettendo che quelli che quando parlano dei figli lo fanno solo per lamentarsene non li ho mai sopportati fin dai tempi della tetta e dei pannolini… e considerando che comunque spesso quelli che ci arrivano davanti agli occhi (soprattutto sui social) sono solo degli sfoghi estemporanei o delle battute fatte più per riderci su calate all’interno di una genitorialità felice e sana, più che vere e proprie lamentale…
Secondo me le vecchie generazioni si lamentavano meno… perché avevano meno di cui lamentarsi
Con i figli ci stavano il minimo indispensabile e organizzare giornate, esperienze e viaggi “child friendly” non rientrava decisamente tra le loro priorità: i grandi facevano cose da grandi e i figli stavano al seguito adattandosi.
Non si preoccupavano nemmeno di andare a fumare lontani da loro!
Anzi, se il bambino si lamentava del fumo, rischiava di beccarsi pure uno scappellotto.
Fin da molto piccoli i bambini si lasciavano uscire di casa da soli a giocare con amici e fratelli senza sentire il bisogno di mantenere costantemente su di loro il nostro occhio vigile o di “giocare con loro”.
Lo “sport” era giocare a pallone sotto casa, almeno finché non diventavano abbastanza grandi per poterci andare da soli a fare qualcosa di più strutturato (e sempre se c’erano i soldi, sennò niente! E non moriva nessuno).
Viceversa, li si lasciava tranquillamente anche soli in casa se si aveva la necessità di uscire a fare una commissione e se i bambini erano effettivamente troppo piccoli per restare da soli qualche nonno/vicino di casa a disposizione c’era sempre (e altro che “screen time”.
La tv SEMPRE accesa in sottofondo e il programma più educativo che poteva capitarti di vedere erano la ruota della fortuna e Forum).
I problemi dei figli rimanevano problemi dei figli, che dovevano risolversi da soli. E parliamo anche di temi importanti che oggi come oggi ci consumano tantissime energie per aiutare i nostri figli a risolverli (essere vittime di bullismo, avere un deficit dell’attenzione solo per dirne due) venivano liquidati con frasi tipo “beh e tu impara a difenderti!” o “sei proprio un somaro… vabbè vorrà dire che invece di studiare andrai a lavorare!”
E la cosa andava bene a tutti.
Anche tutto ciò che riguardava la scuola ricadeva sui genitori in maniera MINIMA.
Il loro compito era portarli a scuola, andarli a riprendere (sempre quando non andavano e tornavano da soli, cosa che facevano molto presto) e presentarsi 2 volte l’anno agli incontri con gli insegnanti.
Altro che registri elettronici e gruppi whatsapp a cui star dietro ogni giorno, 200 copertine colorate con cui differenziare i quaderni, etichette, moduli da scaricare, compiti da controllare (ora le maestre si raccomandano di controllare tutte le mattine che lo zaino sia in ordine e se non lo è la “nota” che scrivono sembra rivolta più a te genitore che al bambino)
Tempo di qualità da dedicare ai figli? Beh, magari qualche volta una bella esperienza da fare insieme saltava anche fuori… ma parliamo di eventi eccezionali.
E comunque non c’era nessuna pressione da parte di nessuno nell’essere “genitori presenti” o stimolanti.
Poi qualcuno lo era eh (fortunati i loro figli), ma a chi non lo era… nessuno lo faceva notare né tantomeno pesare.
In pratica il 90% erano genitori di merda (almeno per gli standard di oggi) ma non sapevano di esserlo!
Ecco perché li sentivamo lamentarsi meno.
Si tende sempre a idealizzare le epoche passate, vedendone solo gli aspetti positivi e “romantici”, ma la realtà è che di cose sbagliate nel passato se ne facevano tante… e anche più di adesso!
Oggi i genitori si lamentano di più perché tendenzialmente sono genitori MOLTO migliori di quelli di un tempo! E quando sbagliano, sanno di sbagliare!
Ma questo sforzo nell’essere presenti, attenti e intenzionati ad offrire il meglio ai propri figli… può portare a volte a sentirsi sopraffatti.
Anche perché la pressione intorno c’è e si fa sentire eccome.
Ed ecco che quindi ad un certo punto può scattare l’urgenza di prendersi una pausa dalla genitorialità, o meglio da tutta quella struttura di doveri e pressioni che noi stessi ci abbiamo costruito intorno.
Ricordiamoci inoltre che le donne, fino a non molto tempo fa, avevano come massima aspirazione quella di essere “brave mogli e madri”.
Non venivano cresciute per avere altre ambizioni per se stesse al di fuori di questi ruoli… cosa che fortunatamente ora sta cambiando.
La soluzione a tutto ciò? Purtroppo la formula magica non ce l’ho e non credo nemmeno sia qualcosa che possa essere risolta esclusivamente dai singoli rivedendo le proprie abitudini.
Penso invece che bisognerebbe rivedere completamente il modo in cui è strutturata la nostra società, trasformandola in modo tale che donne e uomini possano essere allo stesso tempo sia genitori felici e sereni che persone soddisfatte e realizzate.
Nel frattempo, permetteteci almeno di continuare a vedere il miniclub in cui lasciare i bambini durante la vacanza come una meritata tregua durante la guerra.
Ps: per partecipare alla discussione, vi rimando al post su Facebook
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