Influenza intestinale, gastroenterite… malattie tipiche della stagione con cui molto spesso i bambini si ritrovano ad avere a che fare.
La diarrea è sicuramente un sintomo tipico ed evidente che noi genitori tendiamo a voler subito bloccare con i farmaci, pensando di fare una cosa giusta.
Ma il pediatra Alberto Ferrando, tramite un post Facebook e un video Tiktok, ci spiega perchè fermare la diarrea non solo non è utile… ma è dannoso! In quanto impediamo all’organismo di liberarsi in modo veloce e naturale dei patogeni che lo fanno star male.
LA DIARREA NON VA BLOCCATA
La diarrea non va bloccata perché è un meccanismo di difesa che consente l’“eliminazione” dal nostro organismo della causa della diarrea (virus, battere o intossicazione da alimenti).
Con la diarrea ed il vomito il nostro organismo cerca di espellere gli “aggressori” (ovviamente facendo ciò espelle anche liquidi, cibo indigerito, cellule dell’intestino sfaldato).
Non va, nella maggior parte dei casi, bloccata!
Importante è integrare i liquidi che si perdono offrendo da bere acqua e idonee soluzioni dette saline. Non succhi di frutta, non bevande zuccherate e l’acqua da sola non basta.
Il vomito è in genere autolimitante e si ferma dopo qualche ora se non si offre da bere o da mangiare al bambino (anche se lo richiedesse).
Si consiglia di aspettare almeno mezz’ora dal vomito e poi offrire liquidi poco per volta ( a cucchiaini) con intervallo di qualche minuto.
La diarrea, associata o meno al vomito è molto frequente in età pediatrica ed è causata, nella maggior parte dei casi, da infezioni virali (Rotavirus, adenovirus responsabili di oltre il 50% dei casi di diarrea per cui esiste un vaccino da fare entro i 6 mesi di età del bambino) o, molto meno frequentemente batteriche.
Attraverso la diarrea e il vomito il bambino può perdere molti liquidi che contengono sali minerali necessari al funzionamento dell’organismo con conseguente rischio di disidratazione.
Una gastroenterite acuta, non grave, ha una durata media, della fase “acuta” di circa 3/5 giorni anche se disturbi “minori” (perdita di appetito, dolori addominali e alterazioni dell’alvo) possono durare più a lungo, anche da 1 a 3 settimane.
Di solito non sono necessari farmaci che hanno un ruolo assolutamente secondario rispetto ad altri provvedimenti terapeutici: la terapia fondamentale della diarrea è poco costosa ed apparentemente semplice ed a “bassa tecnologia”: la reidratazione orale con sali minerali (buste di sali da sciogliere in acqua, come QUESTI) e mettere l’intestino a riposo (non forzare il bambino a mangiare).
È necessario che i genitori, informati dal pediatra, facciano tutto il possibile per far bere al bambino questa soluzione.
E’ necessario inoltre: non tenere a portata di mano del bambino altre bevande (acqua, succhi di frutta, coca cola, ecc.) perché vostro figlio certamente le preferirebbe alla soluzione; far bere la soluzione a piccoli sorsi, con un cucchiaino, un cucchiaio o con la cannuccia; non datela troppo velocemente perché ciò potrebbe provocare il vomito.
La soluzione è di sapore più gradevole se conservata in frigorifero.
Importante pesare il bambino per verificare la perdita di peso e verificare quanto urina.
La rialimentazione deve iniziare non appena la reidratazione è conclusa.
Gli alimenti da utilizzare sono tutti quelli che il bambino mangiava in precedenza.
In passato venivano prescritti digiuni e rialimentazioni con diete fortemente ipocaloriche. E’ stato dimostrato invece l’esatto contrario.
Spesso è il bambino che si rifiuta di mangiare cercando così di difendere il suo intestino dal cibo la cui digestione è difficoltosa. Non bisogna insistere per far mangiare il bambino. Appena l’infiammazione intestinale si risolve chiederà di mangiare lui stesso.