Avete mai sentito parlare del “genitore guscio d’uovo”? Mi sono imbattuta in questo termine leggendo un interessante articolo su greenMe e ho pensato: “Ahia, forse ci sono dentro anch’io!?”.
Si parla di quei genitori che, pur senza volerlo, creano un’atmosfera in cui i figli si sentono costantemente sul filo del rasoio, come se camminassero sulle uova (da qui il nome!). Il problema nasce quando le emozioni dei genitori sono così imprevedibili che i figli, per evitare conflitti o situazioni spiacevoli, adottano atteggiamenti estremamente cauti. Questo può avere effetti negativi sul loro sviluppo emotivo, portandoli a sentirsi costantemente in ansia o a reprimere i propri sentimenti.
Ma come si diventa un genitore guscio d’uovo?
Non è che ci svegliamo un giorno dicendo: “Oggi diventerò un genitore che fa impazzire i suoi figli!” 😅. Piuttosto, è un insieme di fattori che portano a questo stile, spesso legati a stress, frustrazioni personali o alla difficoltà di gestire le proprie emozioni. A volte ci lasciamo sopraffare da una giornata difficile, un problema sul lavoro o dalla stanchezza accumulata e… bum! Le nostre reazioni diventano imprevedibili e, purtroppo, i bambini se ne accorgono subito.
Le conseguenze per i figli 👧👦
Camminare sulle uova non fa bene a nessuno, soprattutto ai più piccoli. Crescere con la sensazione di dover sempre controllare ogni gesto o parola per non “scatenare” il genitore può portare ansia, insicurezza e difficoltà a esprimere i propri sentimenti. È come se si creasse un clima di tensione costante, dove ogni minima sbavatura può diventare motivo di scontro o di frustrazione.
Come possiamo rompere questo guscio? 💥
Prima di tutto, dobbiamo riconoscere il problema (difficile, lo so!) e cercare di lavorare su noi stessi. Non dobbiamo essere perfetti, ma possiamo fare uno sforzo per gestire meglio le nostre emozioni e dare ai nostri figli un ambiente più sereno. Piccoli passi, come parlare dei nostri sentimenti in modo aperto e cercare di evitare reazioni spropositate, possono fare la differenza. E se sentiamo che la situazione ci sfugge di mano, non c’è nulla di male a chiedere aiuto, magari a uno psicoterapeuta o a un counselor familiare.
Insomma, rompere il guscio non è facile, ma è il primo passo per crescere insieme in un clima di maggiore serenità. E poi, chi ha detto che non possiamo riderci su ogni tanto? 😄
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