Quando ho saputo che Clint Eastwood aveva diretto un nuovo film, l’ho mandato si è offerto di andare all’anteprima con il compito di raccontarci tutto. Ecco cosa ne pensa! 😊
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ilMarito recensisce
Giurato numero 2Quando Silvia mi ha ordinato chiesto di andare all’anteprima di Giurato numero 2, ho accettato senza esitazioni!
Apprezzo Clint Eastwood sin dall’iconico Ispettore Callaghan (Dirty Harry) e la sua 44 magnum… per poi proseguire con le sue mitiche prove di regia tra cui Million dollar baby e Gran Torino. Non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di vedere il suo ultimo lavoro, del quale si parla parecchio anche perché potrebbe segnare la conclusione della sua incredibile carriera cinematografica (ma visto il risultato penso che non sarà così).
Un cast stellare e una reunion sorprendente
Il film vede protagonisti Nicholas Hoult e Toni Collette, che avevano già recitato insieme nel lontano 2002 in About a Boy. Ritrovarli sul grande schermo 22 anni dopo è stato come un nostalgico salto nel passato, ma questa volta con ruoli molto più intensi. La loro alchimia è rimasta intatta, e entrambi riescono a trasmettere tutta la complessità emotiva dei loro personaggi.
Hoult interpreta Justin Kemp, un giovane che sta diventando padre e che viene convocato come giurato chiamato a decidere il destino di un imputato accusato di omicidio. Kemp si trova di fronte a un dilemma morale profondo, che Eastwood mette in scena con grande sensibilità. Toni Collette, invece, brilla nel suo ruolo del procuratore assegnato al caso: seria, riflessiva e determinata si troverà a sua volta a dover valutare come procedere, anche in vista della campagna elettorale di cui è protagonista.
Kiefer Sutherland e J.K. Simmons (che Silvia e Alyssa hanno visto proprio recentemente in “Uno Rosso“)completano il cast con performance solide, ma avrei voluto che Sutherland avesse più spazio. Il suo personaggio aveva un buon potenziale, che è stato sfruttato solo parzialmente.
Lo stile inconfondibile di Clint Eastwood
Clint Eastwood ha creato un’opera che richiama i grandi legal-thriller degli anni ‘50, come La parola ai giurati di Sidney Lumet. La sua regia è elegante e minimalista, senza inutili fronzoli, puntando tutto sulla narrazione e sull’emotività.
Tuttavia, rispetto ad altri suoi lavori, qui Eastwood sembra indugiare un po’ troppo su dettagli simbolici e metaforici. Questo rallenta leggermente il ritmo in alcune parti e lo rende un po’ didascalico, ma non compromette il coinvolgimento generale.
Anche i personaggi secondari sono veramente convincenti, rendendo bene le sfaccettature di chi si trova a partecipare come giurato e di come ognuno interpreta il proprio ruolo all’interno della giuria, tra chi è contento di farne parte e chi non vede l’ora di esser libero di tornare alla propria vita.
Un legal-thriller che fa riflettere
Giurato numero 2 non è solo un film su un processo: è una riflessione sulla giustizia, sull’etica e sulle decisioni che possono cambiare la vita di una persona. Eastwood riesce a intrecciare temi morali universali con una narrazione personale e intima, lasciando lo spettatore con molte domande.
Il film esplora anche le fragilità del sistema giudiziario statunitense e l’impatto emotivo che un giurato può provare nel decidere la sorte di un’altra persona. Hoult, nel suo ruolo, è eccezionale nel trasmettere il tormento interiore di Kemp, rendendo il suo personaggio incredibilmente umano e credibile.
Dopo la visione di questo film mi sento veramente di consigliarlo non solo ai fan di Clint Eastwood, che lo troveranno di sicuro un’opera veramente buona (magari non la migliore); anche per tutti i fan dei legal drama o delle opere drammatiche sulle scelte etiche vale la pena di acquistare il biglietto.
Questo è il trailer, che però vi consiglio di non guardare per non perdere il piacere di calarvi poco a poco nel dilemma e dramma che Clint Eastwood ha saputo creare.
Cosa vedere dopo Giurato numero 2
Se amate i legal-thriller e le storie cariche di dilemmi morali, vi consiglio di guardare la serie Netflix Avvocato di Difesa – The Lincoln Lawyer. Tratta dai romanzi di Michael Connelly, questa serie combina dilemmi etici con un ritmo poliziesco più dinamico, offrendo un’esperienza complementare a quella di Giurato numero 2.