
Sapete che a Roma potete passare la serata (beh, qualsiasi ora del giorno a dire il vero) in una izakaya?
Wow, davvero?? E che è un’izakaya?
Beh, l’izakaya è la tipica locanda giapponese dove si va per bere sakè e mangiare piatti sfiziosi in un’atmosfera rilassata e conviviale. Un po’ come un pub, ma con più umami e meno birra sgasata.
E indovinate un po’? Ce n’è una proprio a Roma, in zona Aventino, precisamente in Piazza Albania 1. Si chiama Sakè Boutique, e ho avuto il piacere di provare il loro menu degustazione, pensato appositamente per la press dinner a cui ho partecipato.

Ora, immaginatevi seduti a un tavolo, atmosfera calda, luci soffuse, e un cameriere che vi porta un calice di Konishi Hiyashibori Gold, un Daiginjo profumato e fresco, come un bouquet di frutta esotica matura.
Vi sentite subito in Giappone… o almeno a metà strada tra Roma e Tokyo.
Prima di iniziare il Sakè Mixologist ci stupisce con un cocktail inaspettato: uno “spicy spriz” con sakè e soda al wasabi! Veramente buonissimo!

🥢 Antipasti
Si parte con gli antipasti:
• Yangnyeom-Chikin: pollo fritto coreano con gochujang dolce e piccante, anacardi e cipollina. Croccante, piccante il giusto e con quella glassatura che ti fa dire: “Ok, ne prendo un altro… e un altro…”
• Hanetsuki Gyoza Cake: ravioli di manzo alla piastra con crosta tradizionale e salsa “Gyoza No Tare”. Praticamente il comfort food definitivo (giuro, mai mangiato dei gyoza più buoni di questi, nemmeno in Giappone!)
• Poteto Sarada: insalata di patate al burro con maionese giapponese ed erba cipollina. Un’illusione: sembra semplice, ma ogni boccone è una coccola.
Nel frattempo il primo sakè scende giù che è una meraviglia, quindi si passa al secondo giro di piatti con un Hatsumago Honjozo Densho, un Honjozo che accompagna perfettamente le nuove portate.

🍜 Piatti principali
• Oyako-donburi: riso bianco con pollo, cipolla, uovo e tuorlo crudo. Classico, confortante e godurioso.
• Spicy Miso Carbonara: noodles cremosi con uovo, guanciale, gochujang, gochugaru, funghi pleurotus e parmigiano. Sì, avete letto bene. È una carbonara, ma con un twist asiatico che la rende quasi… illegale.
• Omurice: l’iconica omelette giapponese su riso saltato al pomodoro con mayo giapponese e salsa Otafuku agrodolce. Fluffy, saporita e assolutamente irresistibile.
• Agedashi Nasu: melanzane in salsa ponzu e daikon. Fresche, saporite, un perfetto contrasto alle bombe di sapore precedenti.

🔥 Piatti alla griglia
Mentre il livello di sakè nel bicchiere si abbassa più velocemente del previsto, arriva il turno dei piatti alla griglia:
• Negima Kushi-Yaki: spiedini di cosce di pollo , porri e salsa sake… davvero saporiti!
• Tebasaki: alette di pollo croccanti con sale al wasabi (e qui ho realizzato che il wasabi è più potente dopo due bicchieri di sakè).
• Yasai Kushi-Yaki: spiedini di melanzane e friggitelli. Un po’ di verdura per bilanciare… o almeno così ci si illude.
Accompagnati dal Kuromatsu Kenbishi, un sakè robusto e strutturato, perfetto per il fuoco della griglia.
🍫 Il gran finale: dolce e ultimo sakè
E infine, il gran finale dolce, che ormai arriva quando il sakè ha trasformato la conversazione da “interessante analisi del pairing gastronomico” a “momento in cui inizi a dire che il giapponese in fondo non è poi così difficile”.

Si chiude con:
• Nama Choco e Nama Choco Matcha: cioccolatini morbidi e intensi, che sembrano sciogliersi prima ancora di toccare la lingua.
Il tutto accompagnato da Shirayuki Edo Genshu, un Junmai corposo che chiude la serata con un abbraccio alcolico.

Alla fine, ci si alza con il cuore felice, la pancia piena e la consapevolezza che sì, Roma ha anche una sua izakaya, e vale assolutamente la pena di scoprirla.
Se volete provare anche voi, Sakè Boutique è in Piazza Albania 1, zona Aventino
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🍶 Kanpai!